Cosa fa lo psicologo?
Sono tanti i professionisti della salute e spesso per i non “addetti ai lavori” è difficile coglierne le differenze. Vorrei fare un po’ di chiarezza sulla figura dello psicologo, poiché ritengo importante, soprattutto per chi sta decidendo di rivolgersi ad un professionista della salute, essere a conoscenza delle caratteristiche e delle aree di intervento dello psicologo.
In Italia lo psicologo è una figura professionale riconosciuta e regolamentata per legge che si occupa della salute psicologica con l’utilizzo di modalità e strumenti delle scienze psicologiche.
La promozione della salute e del benessere psico-fisico, la crescita personale, l’uscita da uno stato di sofferenza e lo sviluppo di risorse personali possono essere alcune delle aree di competenza dello psicologo. Questo professionista mette a disposizione le sue conoscenze a chi vuole comprendere più a fondo se stesso e gli altri, ovvero diventare più consapevole delle proprie idee, dei propri bisogni, delle proprie risorse, dei propri limiti e della realtà che lo circonda. Questo può portare l’individuo ad agire in modo più consapevole ed efficace.
Si può rivolgere allo psicologo chiunque avverta che le proprie risorse personali non siano più sufficienti a svolgere le attività quotidiane o a fronteggiare gli ostacoli delle diverse fasi di vita, oppure chi vuole promuovere le proprie abilità psico-sociali o sviluppare nuove risorse.
Si può comprendere da questa breve descrizione che lo psicologo non è quindi solo colui che “cura”, ma colui che può svolgere anche importanti attività nell’ambito della prevenzione e promozione del benessere delle persone.
Questo professionista può collaborare con altre figure, quali:
- il medico di base;
- il pediatra;
- il dietologo;
- il giudice;
- l’avvocato;
- l’insegnante;
- l’assistente sociale;
- l’educatore professionale.
Lo psicologo potrà inoltre indirizzare la persona verso uno psicoterapeuta, nei casi in cui si presentino forme di disagio psicologico che richiedono cambiamenti più profondi.
Cos’é la psicologia
Il termine psicologia deriva dall’unione di due parole greche: psyché che vuol dire anima e logòs che indica il pensiero o la parola. Il termine psicologia significa quindi “studio dell’anima”.
Il desiderio di capire chi siamo non è nuovo nella storia dell’uomo. Prima della metà dell’800 i temi del comportamento, della soggettività, della relazione, venivano affrontati da molti autori in ambito filosofico, fisiologico e teologico.
La psicologia nasce nel 1879 quando il fisiologo Wilhelm Wundt fondò a Lipsia (in Germania) il primo laboratorio di psicologia sperimentale. È l’idea nuova di sottoporre la “psyché” ad analisi empirica e di indagarla attraverso il metodo sperimentale che fonda la nuova scienza.
I suoi studi oggi sono superati, ma grazie a Wundt è possibile definire la psicologia come scienza autonoma.
La psicologia attualmente è considerata una scienza che studia il comportamento dell’uomo e si interessa di comprendere ed interpretare i processi mentali, affettivi, comportamentali e relazionali della persona o del gruppo. Emozioni, istinti, memoria, sentimenti, pensieri sono alcuni degli ambiti di interesse di questa disciplina.
Di cosa si occupa lo psicologo
Lo psicologo interviene in molte aree professionali, alcune simili altre molto diverse tra loro. Per fare qualche esempio:
- lo psicologo clinico si occupa di prevenzione, del processo diagnostico e dell’intervento rivolto a specifiche problematiche psicologiche e relazionali;
- lo psicologo del lavoro si occupa di tutto ciò che riguarda la gestione delle risorse umane all’interno delle aziende, dell’orientamento professionale e di molto altro;
- lo psicologo scolastico, tra le sue tante competenze, si occupa della promozione del benessere dei bambini, dei ragazzi, delle famiglie.
Ma che cosa accomuna queste figure professionali? L’obiettivo. Ovvero, in qualsiasi ambito operi, lo psicologo agisce per migliorare la capacità delle persone di comprendere se stessi e gli altri e di comportarsi in maniera consapevole ed efficace.
Quindi lo psicologo ha come obiettivo la promozione del benessere psicologico e l’accrescimento della conoscenza del comportamento umano (Art. 3 del Codice Deontologico degli psicologi).
La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico. Comprende inoltre attività di sperimentazione, ricerca e didattica (Art. 1 della Legge 56/89).
L’attività dello psicologo si rivolge alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità, operando in vari settori:
- nel privato esercitando come libero professionista o presso strutture sanitarie private e/o convenzionate, associazioni, cooperative e aziende, società di consulenza;
- nei servizi pubblici, ad esempio presso aziende sanitarie locali, ospedali, comuni, province, regioni, scuole ed altri enti;
- nelle Università come docente e ricercatore nell’ambito della didattica o come consulente nell’orientamento universitario.
Possono esercitare la professione di psicologo e definirsi tali solo coloro che, dopo il corso di laurea in psicologia, hanno effettuato un tirocinio della durata di un anno e a seguito del superamento dell’esame di Stato hanno eseguito l’iscrizione all’Ordine degli Psicologi.
Essi però non possono condurre una psicoterapia a meno che non sia indicata la specializzazione in materia nell’albo. Lo psicologo non può somministrare farmaci, questa competenza appartiene ai professionisti che hanno studiato medicina, ad esempio gli psichiatri.
Lo strumento principale con cui opera lo psicologo è il colloquio, ma si può avvalere anche di strumenti quali test, questionari e l’osservazione.
Escludendo i casi di obbligo sociale, valutare se andare o meno dallo psicologo è una scelta personale guidata da motivazioni diverse: puoi avere voglia di riscoprirti con curiosità, puoi aver bisogno di qualcuno che ti sostenga nel processo di cambiamento o puoi trovarti in uno stato di sofferenza e aver bisogno di un “compagno di viaggio” che, insieme a te, analizzi gli ostacoli che bloccano la strada verso la crescita personale o verso il raggiungimento di obiettivi prefissati.
Se ti trovi in una delle situazioni sopra elencate o in situazioni analoghe, il mio consiglio è quello di rivolgerti ad uno specialista, con il quale potrai valutare il miglior percorso da intraprendere.