Quando andare dallo psicologo
Spesso si sente il bisogno di confidarsi con un amico, una zia o un fratello per far uscire i pensieri che riempiono la testa; è una bella sensazione liberarsi di un peso e sentire il punto di vista di un’altra persona.
Delle volte però non basta parlare con i familiari o coloro ai quali si è legati emotivamente, poiché proprio per questo legame è possibile che non si riesca ad avere un parere oggettivo o ci si sente dire quello che si vuole, ma non quello che serve.
Altre volte parlare delle proprie debolezze diventa un vero e proprio problema, e ci si autoconvince che si possa risolvere il problema da soli o che sia solo un momento di fragilità passeggero. Alcuni credono di non poter ricevere aiuto da nessuno e quindi faticano a rivolgersi a professionisti.
Le persone si rivolgono allo psicologo per varie ragioni, ad esempio quando sentono di avere delle difficoltà emotive, sentono che qualcosa “non sta andando per il verso giusto”. Non esiste una “situazione ideale” per andare dallo psicologo, ma ci si rivolge a questo professionista quando si sente di averne la necessità. Lo psicologo può essere definito come uno “specialista della mente”, ovvero una guida che aiuta le persone a comprendere sotto altri punti di vista il proprio malessere, aiuta a ritrovare l’equilibrio interiore e offre supporto per una specifica problematica.
Perché andare dallo psicologo?
Contrariamente a quanto si pensa infatti andare dallo psicologo è una pratica normalissima: non significa “essere deboli” o “essere matti”, ma è un modo per volersi bene e cercare di migliorarsi. Per questo si cerca un nuovo punto di partenza, nuove prospettive rispetto a quanto accaduto e una crescita interiore per affrontare il futuro con una nuova consapevolezza di sé. Lo psicologo interviene in una situazione di malessere, ma si prende cura anche della salute!
Spesso ci si rende conto di aver bisogno dell’aiuto di uno psicologo professionista quando:
- le emozioni sono troppo intense, ogni cosa diventa la goccia che fa traboccare il vaso e non si riesce a gestirle come prima;
- si rimane “bloccati” in qualche trauma come un lutto, un divorzio, un licenziamento o un cambiamento importante;
- sono presenti dipendenze da droghe, alcool o affetti;
- le relazioni con i familiari si fanno più tese;
- si ha un declino delle prestazioni professionali;
- non si trova più passione in quello che prima era importante.
Tutte queste situazioni possono causare malessere, confusione e disorientamento nella persona, aumentando quindi la sofferenza percepita. Sono possibili anche ricadute a livello di salute portando ad avere dei sintomi fisici tra cui insonnia, tachicardia, cefalee, gastriti e problemi di alimentazione. Capita quindi che si provi la necessità di chiarire a se stessi questioni sulle quali non riusciamo a far luce. Intraprendere questo percorso insieme ad uno specialista può essere d’aiuto!
Non vi è una risposta unica a tutte le necessità, perciò può essere utile fare una distinzione tra la figura dello psicologo e quella dello psicoterapeuta, in modo da prendere la decisione più efficace in relazione ai propri bisogni.
Si può dire che, in qualsiasi situazione, dalla più “leggera” a quella più “pesante”, è sempre possibile migliorare se stessi grazie alla terapia.
Come può essere utile lo psicologo?
Insieme all’aiuto di un professionista, si potranno intraprendere nuovi percorsi di crescita che potranno trasformare l’incertezza in opportunità, aprendo così nuove prospettive.
Lo psicologo potrà aiutarti favorendo la crescita personale, potenziando gli aspetti emotivi (autostima, autoefficacia e intelligenza emotiva), relazionali (empatia e comunicazione) e cognitivi (creatività). Con l’aiuto dello psicologo potrai avere maggiore consapevolezza: comprendere e accettare te stesso sono i primi passi per la tua trasformazione!
Potrai raggiungere un equilibrio psicofisico, con abitudini e stili di vita sani, controllo delle emozioni e gestione dello stress. Lo psicologo potrà quindi esserti utile per recuperare una buona “qualità di vita” a trecentosessanta gradi: in ambito professionale, scolastico, relazionale e fisico.
Lo psicologo è pronto anche ad accogliere il malessere della persona, ad esempio intervenendo su aspetti ansiosi o depressivi. L’affiancamento e il supporto sono essenziali per i disagi e i disturbi psico-emotivi.
Le aree e le modalità di intervento dello psicologo sono molte. (Solitamente ci si reca dallo psicologo con una “preoccupazione”, un “problema” o una “sofferenza”.) A partire dai primi colloqui, insieme al terapeuta, deciderai come proseguire il tuo percorso terapeutico, ad esempio concordando degli obiettivi comuni e capendo come poterli raggiungere insieme.
Il metodo del professionista inoltre varierà in base ai propri principi, insegnamenti ed esperienze. È comunque indispensabile che si crei una buona alleanza tra terapeuta e paziente, ovvero che si crei un buon clima relazionale che porti ad una sintonizzazione tra due persone che interagiscono tra loro.
È difficile dire quali caratteristiche deve avere un “buon psicologo”, sicuramente l’ascolto attivo, il sostegno e l’empatia sono delle competenze di base molto utili. Ma ognuno di noi è diverso e ha delle differenti necessità. Perciò non c’è uno psicologo più bravo di un altro, bisogna solo trovare quello più adatto per noi con cui poter instaurare una buona alleanza!
Offro un colloquio conoscitivo e di presentazione per incoraggiare l’inizio di un percorso e per capire come posso essere utile alla causa.
Spero che l’articolo sia servito a chiarirti qualche domanda, se così non fosse contattami o lascia un commento all’articolo, sarò felice di risponderti!